S&P: "Dinamiche commerciali in evoluzione sono boccata d'ossigeno per i mercati emergenti"

Pubblicato il 16/05/2025
Ultima modifica il 16/05/2025 alle ore 13:12
Teleborsa
La riduzione bilaterale dei dazi tra Stati Uniti e Cina offre un sollievo a breve termine per i mercati emergenti (EM). Il conseguente calo dell'avversione al rischio e della volatilità migliora il contesto dei mercati finanziari per gli emittenti EM. Tuttavia, nonostante questo allentamento sui dazi, permane un'elevata incertezza riguardo alla politica commerciale statunitense, poiché continuano i negoziati tariffari bilaterali con altri Paesi. E questa incertezza potrebbe continuare a frenare gli investimenti nei mercati emergenti. È quanto emerge dall'aggiornamento sui mercati emergenti globali a cura di S&P Global Ratings.

Il prezzo del Brent è sceso di 15 dollari al barile da inizio 2025, a causa – rileva S&P – di timori sulla domanda e dell'aumento della produzione da parte dell'OPEC+. S&P Global Ratings ha rivisto al ribasso la propria previsione sul prezzo del petrolio di 5 dollari al barile. Prezzi del petrolio più bassi, insieme a un indebolimento del dollaro statunitense, potrebbero sostenere il rallentamento dell'inflazione nella maggior parte degli EM, le cui valute si sono in genere apprezzate da inizio anno.

I benchmark EM si sono stabilizzati ad aprile, mentre i rendimenti corporate sono aumentati, in modo più marcato per le entità con rating speculativo. Gli spread corporate hanno registrato un improvviso allargamento nella prima settimana successiva agli annunci del 2 aprile, per poi ridursi lievemente nelle settimane successive.

Le turbolenze legate ai dazi hanno colpito l'attività di mercato al di fuori della Cina, più che dimezzata rispetto al mese precedente. L'emissione obbligazionaria mensile della Greater China è invece aumentata del 22%, in particolare tra istituzioni finanziarie e utility.