Campari, vendite in calo nel primo trimestre

Pubblicato il 08/05/2025
Ultima modifica il 08/05/2025 alle ore 19:56
Teleborsa
Campari ha registrato una performance contenuta nel primo trimestre come atteso, in un contesto di "accentuata volatilità macroeconomica" che ha colpito il trimestre meno rilevante e contraddistinto da minore stagionalità. L’andamento, spiega la società, è stato impattato anche dalla "calendarizzazione della Pasqua ed è stato amplificato da alcuni effetti temporanei negli ordini". In questo periodo, la performance della profittabilità è stata anche influenzata dalla tempistica degli "investimenti di pubblicità e promozione e in costi di struttura". D’altra parte, la performance dei dati di consumo nel primo trimestre è stata la migliore del settore in quasi tutti i mercati, con una "forte ripresa in aprile nei mercati impattati dalla tempistica della Pasqua, a dimostrazione della continua forza dei nostri marchi".

Le vendite del Gruppo sono state pari a 666 milioni, in calo del 4,2% organicamente e complessivamente in aumento del +0,3%. L'effetto perimetro è stato del +4,3%, principalmente guidato da Courvoisier, mentre l'effetto cambio è stato del +0,2%.
L'EBIT-rettificato è stato di 136 milioni (-17,2% organicamente e complessivamente del -10,2%, con un margine del 20,4%).
L'EBITDA-rettificato è stato di 174 milioni (-10,9% organicamente e complessivamente del -4,1%, con un margine del 26,1%).
L’utile del Gruppo prima delle imposte è pari a 107 milioni (-26,1%). L’utile del Gruppo prima delle imposte rettificato è pari a 114 milioni (-22,5%).
Il multiplo di debito finanziario netto rispetto all’EBITDA-rettificato è pari a 3,4 volte rispetto a 3,2 volte al 31 dicembre 2024.

Simon Hunt, Chief Executive Officer: ‘Stiamo mantenendo un approccio prudente nell’attuale contesto operativo caratterrizzato da incertezza, e impattato anche dalle minacce dei dazi. L’avvio d’anno contenuto è stato influenzato da un contesto di accentuata volatilità macroeconomica che ha colpito il trimestre meno rilevante e con minore stagionalità, impattato anche in EMEA dalla calendarizzazione della Pasqua e negli Stati Uniti da alcuni ritardi logistici. Allo stesso tempo, abbiamo continuato a conseguire una sovraperformance del sell-out nella maggior parte dei mercati, che dimostra la forza dei nostri brand. Guardando al futuro, la nostra guidance già fornita per il 2025 rimane il nostro obiettivo, riconoscendo allo stesso tempo la ridotta visibilità. Rimaniamo fiduciosi nella capacità di generare una crescita sostenibile nel lungo termine, sfruttando la forza dei nostri marchi accelerando l’espansione geografica facendo leva sulla nostra attuale struttura commerciale, e focalizzandoci su qualità dell’execution commerciale e disciplina in materia di prezzi. Allo stesso tempo, ci impegniamo a massimizzare il potenziale del Gruppo generando efficienza attraverso il programma di contenimento dei costi annunciato, continuando a investire nella costruzione dei brand e nel completamento del piano di investimenti straordinari. Inoltre, ci focalizzeremo sulla riduzione della leva finanziaria e sullo snellimento del portafoglio, non prevedendo acquisizioni.’.

Outlook 2025
Per il 2025, il raggiungimento della guidance precedentemente condivisa il 4 marzo 2025 "rimane l’obiettivo di Campari Group, pur riconoscendo il contesto di ridotta visibilità", spiega la società. Il potenziale impatto dei dazi, non incluso nella guidance sopra indicata, è stimato in circa 25 milioni di euro a livello di EBIT nel 2025 prima di potenziali azioni di mitigazione. Inoltre, l’indebolimento del dollaro americano potrebbe generare un ulteriore impatto negativo.