La
transizione verso un'economia a basse o
zero emissioni è un percorso complesso che richiede un ripensamento profondo delle politiche e delle strategie su scala globale. È fondamentale individuare le
misure più efficaci per favorire questo cambiamento, dagli incentivi per le energie rinnovabili, alle normative sull'efficienza energetica, fino ai meccanismi di finanziamento sostenibile. Tuttavia, affinché la transizione sia realmente efficace,
deve essere anche equa, per non lasciare indietro le comunità più vulnerabili. Attraverso il contributo di esperti e operatori internazionali, verranno condivise
esperienze e best practice per realizzare una transizione giusta e inclusiva, capace di rispondere alle specifiche esigenze dei territori e delle comunità, garantendo sviluppo e sostenibilità per tutti. E' quanto emerso in occasione di
Rebuild 2025, primo evento in Italia sull'innovazione e la sostenibilità nel campo dell'edilizia.
"In questo momento siamo impegnati in un
progetto di facilitazione territoriale 'one stop shop' proprio a favore delle
comunità energetiche rinnovabili e questo è l'elemento che contraddistingue la creazione di modelli di business che possono funzionare a livello locale; modelli di business basati sulle partnership pubblico-private", ha spiegato
Piergabriele Andreoli, Presidente e Direttore Generale di
Renael.
"Gli
investimenti sono possibili, in questo caso,
anche senza una quantità di
incentivi eccezionale. Una giusta misura dell'utilizzo degli incentivi montato su un corretto modello di business permette investimenti sostenibili
, ma soprattutto il
coinvolgimento dei diversi attori. Se sono tutti coinvolti nel raggiungimento degli obiettivi, i modelli funzionano, gli investimenti vengono fatti e i risultati in termini di mitigazione, ma anche di adattamento climatico, si possono raggiungere".
"La n
uova sfida è quella di lavorare non solo sul tema energetico, ma anche sull'
adattamento climatico, quindi inserire nei modelli di business anche investimenti legati all'adattamento climatico quindi all'adattamento ai fenomeni estremi. Sono piccoli esperimenti però sicuramente una strada molto importante da raggiungere".
"Abbiamo visto oggi che i
modelli ci sono, i modelli pilota in Italia esistono, e abbiamo anche il compito, come agenzie territoriali, di portare questi modelli ed
aiutare i territori ad applicarli, perché come abbiamo appena detto, l'Italia è un paese ricco di opportunità. Sono sicuro che riusciremo a coinvolgere e applicare questi modelli ovunque".
Le
comunità energetiche rinnovabili (CER) - ha ricordato Andreoli - "sono un elemento sicuramente che
può aiutare il coinvolgimento delle persone in territori diversi dalle grandi città. Questo sicuramente è un punto importante da cui partire. Abbiamo parlato di spopolamento, quindi per mantenere i territori vivi e farli rendere da un punto di vista umano-culturale, il coinvolgimento delle persone è fondamentale. Partire dalle CER, dall'aiuto territoriale degli One Stop Shop sicuramente è una delle soluzioni".
"Una delle possibilità per l'applicazione reale degli investimenti in decarbonizzazione sono i
Positive Energy District: è possibile, ragionando di distretti industriali, agire con degli
interventi di riqualificazione ottimamente
sostenuti da investitori che si ripagano e che vanno nella direzione della sostenibilità energetica. Grazie agli investimenti che producono risultati possiamo lavorare anche su gestione del verde, ma anche gestione delle acque e di tutto quello che è il problema climatico di queste aree".
(Foto: Piergabriele Andreoli, presidente Renael)