Prima contrazione dal 2022 per l'economia americana e festa rovinata per i 100 giorni di Donald Trump anche in scia ai timori di una recessione. Il Pil nel primo trimestre ha infatti segnat
o un -0,3%, penalizzato da un boom delle importazioni (+41,3%) per aggirare l'arrivo dei dazi.Una doccia fredda per le borse, ma anche e soprattutto per la Casa Bianca. "
E' l'eredità di Joe Biden, nulla a che fare con le tariffe", dice il presidente sul suo social Truth. La diminuzione del Pil nel primo trimestre - spiega
Filippo Casagrande, head of investments, Generali Investments - "ha riflesso principalmente un aumento delle importazioni e una diminuzione della spesa pubblica. L'aumento delle importazioni, che sono una sottrazione nel calcolo del PIL, è
stato particolarmente significativo, registrando un balzo del 41,3%"."Questa impennata è stata trainata da beni di consumo, in particolare prodotti farmaceutici, medicinali e vitamine, e da beni strumentali come computer e componenti. Questo aumento delle importazioni è stato in parte attribuito agli importatori che hanno preordinato prodotti per anticipare l'implementazione dei dazi annunciati dall'amministrazione Trump. La spesa pubblica federale ha visto il suo calo più netto dal primo trimestre 2022, diminuendo del 5,1%.
La spesa pubblica nel suo complesso ha mostrato una diminuzione".