Di fronte alla frammentazione globale ed al
rischio di una "deriva" verso un panorama economico e finanziario frammentato "dove la
fiducia è erosa e le alleanze sono tese", le banche centrali si trovano ad "affrontare una doppia sfida: essere un'ancora di stabilità in acque economiche turbolente e, al contempo, ripensare il proprio ruolo in un mondo in cui si stanno formando molteplici blocchi economici".
E' quanto affermato da
Piero Cipollone, membro del
Consiglio esecutivo della BCE, intervenento ad una conferenza dal titolo "Policy challenges in a fragmenting world: Global trade, exchange rates, and capital flow", organizzato da BCE, Bank of England, Banca dei Regolamenti Internazionali e FMI.
"
La questione non è se ci adatteremo, ma come mitigare i costi della frammentazione senza sacrificare i vantaggi dell'integrazione a livello globale", ha sottolineato Cipollone, spiegando che il "
rischio maggiore non risiede negli shock che prevediamo,
ma nelle alleanze che tralasciamo". "Il futuro della prosperità globale dipende dalla nostra capacità di utilizzare la frammentazione come catalizzatore per reinventare il bene comune".
Guardando all'
attuale situazione globale, Cipollone ha notato che i
livelli di rischio geopolitico sono saliti del 50% rispetto alla media post-crisi finanziaria globale e
l'incertezza sulle politiche commerciali è aumentata di oltre otto volte rispetto alla media dal 2021. "Ciò che stiamo vivendo non è semplicemente una temporanea interruzione, ma un profondo cambiamento nel modo in cui le nazioni interagiscono economicamente, finanziariamente e diplomaticamente. Non sorprende quindi che i mercati finanziari abbiano registrato una notevole volatilità nelle ultime settimane"- afferma i banchiere - "i recenti movimenti dei tassi di cambio, dei rendimenti obbligazionari e azionari suggeriscono che i mercati statunitensi non hanno svolto il loro consueto ruolo di rifugio sicuro in questo particolare episodio di stress. Ciò potrebbe avere implicazioni potenzialmente di vasta portata a lungo termine per i flussi di capitali e il sistema finanziario internazionale".
Ma qual è il ruolo delle banche centrali di fronte a questo scenario? L'esponente della BCE ritiene che le banche centrali "devono adattare i loro approcci pur rimanendo salde nei loro mandati fondamentali. Le sfide poste dalla frammentazione richiedono un delicato equilibrio tra il confronto con le nuove realtà e l'impegno a preservare i benefici di un'economia globale integrata". Per affrontare l'attuale era di frammentazione, Cipollone ritiene necessario intervenire in
quattro aree chiave. In primo luogo, le banche centrali devono
concentrarsi sulla comprensione e sul monitoraggio della frammentazione. In secondo luogo, la
politica monetaria deve adattarsi alla nuova natura degli shock di offerta generati dalla frammentazione, che richiedono un'attenta calibrazione delle risposte monetarie. In terzo luogo,
invece di costruire muri, occorre creare unità. In quarto luogo, le banche centrali devono
migliorare la loro capacità di affrontare i rischi per la stabilità finanziaria derivanti dalla frammentazione.
Cipollone la cia anche una proposta ai
paesi del G20 impegnati a preservare il libero scambio:
convocare una conferenza sul commercio internazionale volta ad
evitare politiche di "beggar-thy-neighbour" ("impoverisci il tuo vicino") e finalizzata invece a concordare altre misure e politiche macroeconomiche, che possano sostenere l’economia globale in questo periodo di incertezza e contribuire a ridurre gli squilibri globali.