I rischi per la stabilità finanziaria "sono cresciuti" dopo che l'annuncio di nuovi dazi da parte dell'amministrazione statunitense di inizio aprile ha innescato "una fase di notevole aumento dell'incertezza e di tensioni sui mercati finanziari internazionali, alla quale ha fatto seguito un calo delle aspettative di crescita per l'economia mondiale". Lo afferma la
Banca d'Italia nel primo Rapporto sulla Stabilità Finanziaria del 2025.
Anche l'Italia, non diversamente dagli altri principali paesi europei, ha risentito di questi sviluppi. Sul mercato dei titoli di Stato, osserva Bankitalia, il differenziale di rendimento tra i titoli italiani a dieci anni e quelli tedeschi, pur registrando un incremento della volatilità, si è ridotto rispetto ai valori dello scorso autunno. Le
condizioni di liquidità "
restano buone, nonostante una diminuzione delle negoziazioni in aprile".
In un contesto che si mantiene complessivamente stabile, l'
Italia "ha continuato a trarre
vantaggio dalle condizioni favorevoli del mercato del lavoro, da una bassa inflazione e dalla posizione creditrice netta sull'estero. Si tratta di alcuni dei fattori che hanno favorito il recente miglioramento della valutazione del merito di credito del Paese da parte di un'agenzia di rating", si legge nel rapporto, con riferimento all'upgrade di S&P Global Ratings questo mese. L'alto debito pubblico e la scarsa crescita dell'economia rimangono fattori di vulnerabilità.
Secondo l'Istituzione, il comparto
immobiliare non presenta rischi elevati per la stabilità finanziaria, mentre per il settore delle
famiglie i rischi rimangono limitati, anche se la situazione finanziaria potrebbe tuttavia risentire di un indebolimento della congiuntura. Per le
imprese, soprattutto quelle operanti nei comparti più esposti alle possibili ripercussioni delle tensioni commerciali, la redditività, già ridottasi nel 2024, potrebbe diminuire ancora. Nonostante il calo dei tassi di interesse e dell'indebitamento, la capacità delle aziende di rimborsare i debiti registra qualche segnale di peggioramento, in special modo nel settore delle costruzioni e, in misura minore, in quello industriale.
Le condizioni del
sistema bancario "si mantengono
stabili". Viene fatto notare che nel secondo semestre del 2024 la redditività e la patrimonializzazione sono rimaste su livelli elevati. La situazione di liquidità resta equilibrata anche dopo il rimborso delle operazioni TLTRO3. Un forte aumento delle restrizioni commerciali tra paesi potrebbe determinare un deterioramento della qualità del credito, che l'elevata patrimonializzazione del sistema consentirebbe tuttavia di fronteggiare da una posizione più robusta rispetto al passato. "L'esposizione ai rischi cibernetici e operativi continua a richiedere grande attenzione", viene sottolineato.
Nel
comparto assicurativo la ripresa della raccolta premi nel ramo vita ha favorito un miglioramento della liquidità. La redditività è risultata stabile. La patrimonializzazione rimane alta; uno stress test condotto in ambito europeo rileva la capacità del settore di resistere a shock avversi. Benché nel primo trimestre di quest'anno la raccolta netta dei fondi comuni italiani sia risultata positiva, il patrimonio si è ridotto a causa del forte calo delle quotazioni sui mercati finanziari. Nei primi giorni di aprile, subito dopo l'iniziale annuncio di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti, si sono osservati deflussi moderati. Nel complesso, i rischi riconducibili al settore del
risparmio gestito restano contenuti.