Lavoro e istruzione in Italia: Sud in affanno e donne penalizzate senza laurea

Pubblicato il 22/04/2025
Ultima modifica il 22/04/2025 alle ore 08:43
Teleborsa
L’occupazione in Italia mostra segnali di crescita, ma il Mezzogiorno continua a restare indietro. Secondo i dati Eurostat aggiornati al 2024, tre regioni del Sud – Calabria, Campania e Sicilia – si collocano tra le quattro peggiori dell’Unione Europea per tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni. Dopo la Guyana francese, troviamo la Calabria con un tasso del 44,8% (+0,2 punti rispetto al 2023), seguita dalla Campania al 45,4% (+1 punto) e dalla Sicilia al 46,8% (+1,9 punti). La media UE si attesta invece al 70,8%, mentre l’Italia nel complesso è al 62,2%.

Un altro fronte critico è quello dell’occupazione femminile, fortemente influenzata dal livello di istruzione. Il tasso di occupazione tra le donne italiane tra i 20 e i 64 anni è del 57,4%, ben al di sotto della media europea del 70,8%. Tuttavia, tra le donne laureate il divario si riduce notevolmente: in Italia lavora il 79,3% di loro contro l’84,3% in Ue. La situazione peggiora drasticamente per le donne con titolo di studio inferiore: solo il 36,6% di quelle con la sola licenza media è occupato, a fronte del 47,3% in Europa. Anche tra le diplomate la distanza resta: 58,6% in Italia contro il 68,9% nella media Ue.

Il gap di genere è particolarmente marcato tra le persone con basso livello di istruzione: il tasso di occupazione per le donne è del 36,6%, mentre per gli uomini nella stessa fascia è del 69,7%, un divario che supera i 30 punti percentuali. Tra i laureati, invece, il divario scende sotto i sette punti: 79,3% per le donne contro l’86,2% per gli uomini.

(Foto: Photo by John Schnobrich on Unsplash)