Giornata “no” per la Borsa USA, che è scivolata sulla scia della cautela dimostrata dal Presidente della Fed Jerome Powell, che in un discorso al Club di Chicago ha ribadito l'impostazione cauta della politica monetaria. Scarso impatto ha avuto l'ottimismo che è seguito al colloquio di Trump con la Premier italiana Giorgia Meloni, sebbene il Presidente abbia assicurato che un accordo con l'UE c sarà al 100% ed anche con la Cina.
Chiude in flessione dell'1,33% il
Dow Jones, portando avanti la scia ribassista di tre cali consecutivi, avviata martedì scorso, mentre, al contrario l'
S&P-500, si è fermato a 5.283 punti. Senza direzione il
Nasdaq 100 (0%); sulla stessa tendenza, pressoché invariato l'
S&P 100 (-0,04%).
Si distinguono nel paniere S&P 500 i settori
energia (+2,27%),
beni di consumo per l'ufficio (+2,18%) e
utilities (+1,03%). Tra i peggiori della lista del paniere S&P 500, in maggior calo i comparti
informatica (-0,67%) e
sanitario (-0,64%).
In cima alla classifica dei
colossi americani componenti il Dow Jones,
Nike (+4,13%),
Boeing (+3,47%),
Home Depot (+2,62%) e
Procter & Gamble (+2,55%).
Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su
United Health, che ha terminato le contrattazioni a -22,38%.
Soffre
Amgen, che evidenzia una perdita dell'1,89%.
Preda dei venditori
Intel, con un decremento dell'1,56%.
Si muove sotto la parità
Salesforce, evidenziando un decremento dell'1,03%.
Sul podio dei titoli del Nasdaq,
Dollar Tree (+8,10%),
Diamondback Energy (+5,70%),
Old Dominion Freight Line (+3,99%) e
Trade Desk (+3,74%).
Le peggiori performance, invece, si sono registrate su
Illumina, che ha chiuso a -3,22%.
Si concentrano le vendite su
Workday, che soffre un calo del 2,94%.
Vendite su
Nvidia, che registra un ribasso del 2,87%.
Seduta negativa per
Lam Research, che mostra una perdita del 2,12%.