Istruttoria Antitrust su equo compenso, AIGA: "L'avvocato non è un'impresa ma garante tutela diritti"

Pubblicato il 17/04/2025
Ultima modifica il 17/04/2025 alle ore 14:49
Teleborsa
L'Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA) esprime preoccupazione per l'istruttoria avviata dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nei confronti del Consiglio Nazionale Forense (CNF), in relazione all'introduzione dell'articolo 25-bis nel Codice Deontologico Forense. AIGA – spiega l'associazione in una nota – ritiene che l'interpretazione posta a fondamento dell'istruttoria (norma in contrasto con l'articolo 101 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea, in quanto potenzialmente lesiva della concorrenza tra professionisti) poggi su un presupposto giuridico erroneo: l'avvocato non è un operatore economico come gli altri, ma un presidio costituzionale di giustizia.

"Assimilare l'attività forense a quella imprenditoriale ed equiparare il Consiglio Nazionale Forense ad un'associazione privata di categoria – afferma Carlo Foglieni, presidente AIGA – significa non solo ignorare la natura pubblicistica della professione, ma rischia di compromettere un equilibrio ordinamentale che affonda le sue radici nei valori dello Stato di diritto".

"L'articolo 25-bis – evidenzia Foglieni – non limita la libertà di determinazione del compenso né la libera concorrenza tra professionisti, bensì dà semplicemente attuazione a quanto previsto dalla Legge sull'Equo compenso che, nel rispetto dell'articolo 36 della Costituzione, mira a riconoscere anche al professionista il diritto di percepire un compenso proporzionato alla quantità e alla qualità della prestazione svolta nei confronti dei soli contraenti forti, ossia banche, assicurazioni, imprese di grandi dimensioni e Pubblica Amministrazione. Nessun abuso della posizione dominante si può quindi ravvisare nella norma in questione. Quanto affermato dall'AGCM evidenzia, ancor di più, la necessità di prevedere la figura dell'avvocato in Costituzione – conclude Foglieni –, confidando che una volta ricevuti gli opportuni chiarimenti l'AGCM archivi la pratica".