Ribasso composto e controllato per
Hermes, che presenta una flessione del 3,47% sui valori precedenti, nonostante abbia annunciato un fatturato in aumento, nei primi tre mesi dell'anno ed una crescita in tutte le aree geografiche.
Il giro d'affari ha raggiunto 4,1 miliardi, in aumento del 9% ai tassi di cambio correnti e del 7% a tassi costanti.
"In un contesto geopolitico ed economico complesso, stiamo rafforzando più che mai i fondamentali: qualità senza compromessi, creatività' al centro di tutto lo sviluppo e integrazione verticale, garanzia di preservare un savoir-faire unico. Nonostante un'elevata base di confronto nel primo trimestre, il gruppo ha ottenuto una solida crescita delle vendite, grazie alla fiducia dei suoi clienti e all'impegno dei team, che ringrazio calorosamente", ha dichiarato Axel Dumas, presidente esecutivo di Hermes.
Il gruppo del lusso, tramite il direttore finanziario del gruppo, Eric Halgouet, ha fatto sapere che compenserà pienamente l'impatto dei dazi americani del 10% aumentando i suoi prezzi di vendita negli Stati Uniti, a partire dal mese di maggio e per tutti i settori, ma non ha specificato l'entità dell'aumento.
L'andamento della
maison di moda francese nella settimana, rispetto al
CAC40, rileva una minore forza relativa del titolo, che potrebbe diventare preda dei venditori pronti ad approfittare di potenziali debolezze.
Le tendenza di medio periodo di
Hermes si conferma negativa. Al contrario, nel breve termine, si evidenzia un miglioramento della fase positiva che raggiunge la resistenza più immediata vista a quota 2.297,3 Euro. Supporto stimato a 2.264,3. Tecnicamente propendiamo a beneficio di un nuovo spunto rialzista stimato in area 2.330,3.