"L'evoluzione della
rete di telecomunicazioni verso una
piattaforma trasmissiva in grado di supportare tanto le comunicazioni interpersonali che lo scambio di contenuti digitali di varia natura ha profondamente modificato la stessa architettura di rete, che si è arricchita di elementi specializzati nella gestione delle cache, necessari a sostenere l'enorme aumento di contenuti ad alti volumi di traffico. In questo scenario, i
Content delivery network provider (Cdn) hanno acquisito maggiore importanza di intermediario nella gestione dei contenuti. Pertanto, appare coerente il loro inquadramento tra gli elementi di rete e, quindi, ricomprenderli nella disciplina del Codice delle Comunicazioni Elettroniche".
Lo sottolinea
Asstel - Assotelecomunicazioni nell'ambio della consultazione pubblica dell'
Agcom in materia di applicabilità del regime di autorizzazione generale per la fornitura, il possesso, la gestione o il controllo di un'infrastruttura Cdn sul territorio nazionale per la distribuzione dei contenuti via Internet, con l'obiettivo di promuovere un regime autorizzatorio coerente per tutti i Cdn provider e i Content and Application Provider.
"La riflessione di Agcom parte dall'esperienza effettuata nell'accompagnare l'ingresso di Dazn nel mercato nazionale dei contenuti on line, che ha consentito alla stessa Autorità di aver una visibilità completa sulle complesse dinamiche di
interazione tra reti di comunicazioni elettroniche tradizionali e reti a supporto della trasmissione dei contenuti live, tipicamente strutturate proprio sulla presenza di Cdn", sottolinea Asstel.
L'associazione "in attesa di capire quali saranno gli sviluppi del quadro regolamentare in base alle proposte che la Commissione europea formulerà con l'avvio dell'iter del Digital Network Act", evidenzia come "
la misura scelta dall'Autorità per includere le Cdn nell'ambito della disciplina del Codice delle comunicazione elettroniche risponde ad un approccio proporzionato e identifica un requisito minimale utile anche ai fini dell'ottimale applicazione nell'ordinamento nazionale del Digital service act."