Decreto bollette, via libera della Camera: le novità

Pubblicato il 16/04/2025
Ultima modifica il 16/04/2025 alle ore 13:59
Teleborsa
Il decreto Bollette è stato approvato dalla Camera dei Deputati con 155 voti a favore, 101 contrari e 5 astensioni, e ora passa all'esame del Senato per una seconda lettura. Ci si aspetta un passaggio veloce visto che deve essere convertito in legge entro il 29 aprile. Nella giornata di ieri da Montecitorio era arrivato l'ok alla fiducia.

Il decreto può contare su risorse per 3 miliardi di euro e secondo quanto indicato dalla maggioranza servirà ad andare incontro alle esigenze di famiglie e imprese per fronteggiare l'emergenza del caro bollette. Per le opposizioni il provvedimento è invece inadeguato e insufficiente, non in grado di risolvere i problemi strutturali sugli elevati costi dell'energia.

Tra le novità previste ci sono il bonus elettrodomestici – senza più click day ma con sconto in fattura –, la proroga dell'attuale regime fiscale per le auto aziendali benzina e diesel (fringe benefit) ordinate entro il 31 dicembre 2024 e concesse entro il 31 giugno 2025 e una nuova proroga delle tutele per gli utenti vulnerabili. Queste misure, introdotte nel decreto durante l'esame della Camera, si aggiungono al bonus una tantum per il 2025 di 200 euro alle famiglie con Isee fino a 25.000 euro e i contributi alle imprese energivore e alle Pmi.

Novità in arrivo anche per le comunità energetiche. È infatti passato un emendamento che fa chiarezza sui soggetti che possono farne parte: le aziende territoriali per l'edilizia residenziale, gli istituti pubblici di assistenza e beneficienza, le aziende pubbliche per i servizi alle persone e ai consorzi di bonifica. Viene inoltre specificato che le piccole e medie imprese, già incluse tra i soggetti che esercitano poteri di controllo nelle comunità energetiche rinnovabili, possono anche essere partecipate da enti territoriali.

Un altro emendamento approvato in Commissione ha concesso più tempo ad Arera per definire le misure volte migliorare la trasparenza e la confrontabilità delle offerte di energia elettrica e di gas ai clienti finali domestici sul mercato libero: non più 30 giorni dall'approvazione del decreto ma tre mesi.