Il 2024 si è confermato un
anno di assestamento per il Venture Capital italiano, con
1,1 miliardi di capitali investiti, un dato stabile rispetto all’anno precedente. E' quanto emerge dalla quarta edizione del
Venture Capital Scanner di Bain & Company, secondo cui
l’inizio del 2025 presenta luci e ombre.
Mel primo trimestre si sono registrati
investimenti per circa 190 milioni di euro, distribuiti su
53 operazioni. Un calo rispetto allo stesso periodo del 2024, che però va letto con cautela, poiché lo scorso anno si erano già chiusi due dei deal più rilevanti, che rendono il confronto fra i due periodi poco omogeneo.
A livello internazionale, il settore vive una
fase di transizione. Nel 2024, gli
investimenti globali nel Venture Capital si sono attestati intorno ai
400 miliardi di dollari, in lieve crescita. Tuttavia, il
clima d’incertezza – tra tensioni geopolitiche e tassi d’interesse elevati – ha spinto gli investitori verso una
maggiore cautela. Fa eccezione la
Generative AI, che ha
raccolto oltre 62 miliardi di euro a livello globale, più del doppio rispetto al 2023, confermandosi uno dei principali driver di investimento nel panorama del Venture Capital.
Il
mercato italiano, nel 2024, ha visto un
calo nel numero di operazioni (236, -17% rispetto al 2023), ma un
deciso aumento nel valore medio, che ha raggiunto i 4,7 milioni di euro per deal. A trainare il settore sono stati soprattutto due
Mega Deal: Bending Spoons (circa 145 milioni di euro) e
Medical Microinstruments (circa 100 milioni ), che da soli rappresentano oltre il 20% del totale mercato del 2024.
A livello settoriale, si conferma
protagonista il settore Tech, con il 42% degli investimenti a valore,
seguito dall’Healthcare, con il 23%degli investimenti.
Nonostante i segnali positivi,
l’Italia resta indietro nel confronto europeo. Nel 2024 l’Italia
rappresenta solo il 2,4% del totale degli investimenti Venture Capital in Europa, con circa 1,1 miliardi di euro su un mercato complessivo di 46 miliardi. Un dato
stabile rispetto al 2023, in linea con l’andamento medio europeo, mentre mercati come Regno Unito e Spagna hanno registrato una crescita tra il 4 e il 5%. "Rispetto ai principali mercati europei, l’Italia mostra ancora una minore incidenza di operazioni di grandi dimensioni – sottolinea
Gianmarco Rallo, Senior Manager di Bain & Company, ricordando che i Large e Mega Deal rappresentano il 32% del valore complessivo del mercato italiano a fronte di una media europea pari al 47%.
Il 2024 ha segnato un passo avanti importante anche sul fronte normativo, con
l’introduzione dello Scaleup Act, che rinnova e potenzia il precedente Startup Act del 2012. Il nuovo impianto legislativo punta a rafforzare la maturità dell’ecosistema dell’innovazione italiano, introducendo
definizioni più rigorose e un potenziamento degli
incentivi fiscali per gli investitori italiani.
“L’ecosistema italiano ha dimostrato di saper generare eccellenze ma la vera sfida è estendere questa capacità, costruendo una base più ampia e solida di successi imprenditoriali. Servono percorsi più strutturati di creazione di valore per le startup, ma soprattutto meccanismi più efficaci per agevolare le exit. È fondamentale, inoltre, canalizzare il capitale verso tecnologie strategiche per il futuro del Paese, facendo leva su competenze distintive e know-how di alto livello. È questo il passo necessario per permettere all’Italia di giocare un ruolo di primo piano nel panorama globale dell’innovazione tecnologica",. sottolinea
Emanuele Veratti, Partner e Digital Practice Leader di Bain & Company Italia.