TIP, Tamburi: alla finestra anche nel 2025, ma partecipate devono accelerare su add-on

L'intervento al Salone del Risparmio
Pubblicato il 15/04/2025
Ultima modifica il 15/04/2025 alle ore 18:25
Teleborsa
Quello che si è visto nelle ultime settimane sui mercati "non è la fine del mondo, perché alla fine bisogna tenere presente che abbiamo visto tantissime rivoluzioni, guerre e crisi, ma alla fine siamo sempre pronti. Avere aziende eccellenti in portafoglio consente di avere dei conti economici che alla fine da questi dazi non saranno certamente distrutti, un po' condizionati qualche volta sì, ma mediamente non succederà granché". Lo ha detto a Teleborsa Giovanni Tamburi, CEO di Tamburi Investment Partners (TIP), in occasione della 15esima edizione del Salone del Risparmio, il più grande evento italiano dedicato all'industria del risparmio gestito, organizzato da Assogestioni presso il centro congressi Allianz MiCo di Milano.



"Il tema vero è quello di capire come affrontare queste cose qui, perché io non sopporto quelli che dicono "Sono preoccupato, oddio che succede?" - ha aggiunto - No, facciamo le cose giuste e troviamo le soluzioni per affrontare queste situazioni".

Secondo Tamburi, "il 2025 era per molte aziende già un anno da taglio costi più che da sviluppo ricavi, perché il rallentamento era già in atto e non stava rallentando il rallentamento; adesso probabilmente rallenterà di più perché queste incertezze create da Trump e dall'America stanno confondendo tante cose. Io credo che sarà un anno da supply chain, sarà un anno da taglio costi, sarà un anno da
razionalizzazioni, anche perché sull'onda dello sviluppo post Covid tante aziende si sono cullate su ricavi che salivano un po' da soli. Per cui sarà un anno di consolidamento, un anno di grande attenzione e un anno di studio attento della concorrenza per vedere come - in una situazione non facile come quella che stiamo affrontando - si può riuscire a vincere o essere sempre più eccellenti".

"Crediamo di aver fatto bene a essere stati alla finestra - ha sottolineato Tamburi - L'unica operazione un po' importante negli ultimi 2-3 anni è stata Dexelance, cioè questo gruppo di arredamento, luci e design che vorrei che diventasse il leader italiano nel settore ed è già molto ben posizionato. Per il resto abbiamo guardato e continueremo a guardare".

"Io credo che i prezzi delle aziende continueranno a scendere - ha aggiunto - La voglia di M&A sarà ulteriormente calmierata da questa situazione. Il grande problema del mercato dell'M&A in questo momento è il mondo del private equity che non riesce a vendere quello che vorrebbe vendere, 3 trilioni e mezzo di dollari di invenduto che fanno una pressione molto forte sul mercato".

"Io credo che per tutto il 2025 almeno, ma forse anche per il 2026, bisognerà stare a guardare. Bisognerà non correre dietro alle cose come TIP capogruppo, mentre bisognerà accelerare moltissimo come società partecipate per fare i cosiddetti add-on, cioè le aggiunte sinergiche di fatturati, di tecnologie e di brand che possano - sinergizzati con le aziende acquirenti - creare veramente un valore aggiunto importante", ha concluso Tamburi.