Il governatore di Banca d'Italia,
Fabio Panetta, ha dichiarato di non essere sorpreso dell'aumento del
rating italiano da parte di
S&P. "Anzi, me lo aspettavo", ha affermato all'anteprima del
Festival dell'economia a Trento. "Le condizioni dell'economia italiana sono cambiate, è cambiato il modo di condurre i conti pubblici che sono stati gestiti con ragionevolezza e non sono stati trattati come una variabile indipendente – ha spiegato Panetta –. Rispetto a 15 anni fa, quando ci fu il peggioramento delle valutazioni delle agenzie, sono migliorate le condizioni del sistema bancario, che allora erano deboli e in sofferenza. Oggi siamo un creditore nei confronti del Paesi esteri, quindi non solo non mi stupisce ma potrebbe ancora migliorare la
valutazione".
S&P ha infatti alzato il rating dell'Italia portandolo da BBB a
BBB+ con
outlook stabile. L'agenzia di rating ha spiegato con la
stabilità politica e dei
mercati. E se la crescita si fermerà allo 0,6% quest'anno il rapporto debito-pil si stabilizzerà poi a partire dal 2028. "Il governo della premier
Giorgia Meloni, fra i più longevi della recente storia italiana, gode di un solido sostegno pubblico. Beneficia inoltre di una maggioranza parlamentare stabile e di limitate minacce di opposizione, il che rende probabile la sua permanenza al potere fino al 2027. Questa continuità politica ha contribuito a preservare la stabilità dei mercati finanziari e sostenere progressi costanti", ha sottolineato S&P.
Per quel che riguarda gli
strumenti di pagamento di oggi, Panetta ha poi affermato che "per quanto evoluti, mostrano ancora limiti. Ed è in questo contesto che si colloca l'ambizioso progetto europeo dell'
euro digitale: una forma digitale della moneta emessa dalla banca centrale, gratuita, accessibile a tutti, rispettosa della privacy e ancorata al valore stabile del contante". "Un'innovazione che non sostituirà le attuali banconote cartacee, ma le affiancherà, ampliando le nostre possibilità", ha aggiunto.