Gender gap più sentita nella PA. Le proposte di Anief per superare le disparità

Pubblicato il 11/04/2025
Ultima modifica il 11/04/2025 alle ore 16:00
Teleborsa
"Il gender gap, cioè la disparità di genere, è presente anche nella pubblica amministrazione. Nella scuola, in realtà, si attenua un po’, però il paradosso è che, nonostante la pubblica amministrazione sia un comparto estremamente regolato da normative pensate proprio per garantire un accesso paritario a tutti i ruoli, è proprio qui – rispetto al settore privato – che la disparità di genere risulta più accentuata". Dichiara Daniela Rosano, segretaria generale Anief.

"Innanzitutto, c'è una difficoltà ad accedere alle carriere e alle qualifiche. Poi perchè c'è la difficoltà ad accedere alle carriere apicali: quello che chiamiamo il cosiddetto 'soffitto di cristallo'. Solo un dirigente su tre è donna. Ma lo vediamo questo anche nella politica, dove solo il 30% della nostra rappresentanza politica è femminile. Un dato che deve farci riflettere.

Non è nemmeno corretto parlare di 'quote rosa' perchè già il termine 'rosa' è uno stereotipo che attribuiamo alle donne. C’è anche una direttiva europea che riguarda la parità di trattamento retributivo tra donne e uomini, che dovrà essere recepita da tutti i Paesi membri entro il 2026.

Cosa si può fare? Sicuramente combattere gli stereotipi, applicare politiche inclusive ma, soprattutto, anche contrattazioni collettive hanno un ruolo fondamentale nel fare in modo che l'accesso a tutte le professione, e soprattutto ai ruoli apicali sia garantito a tutti, indipendentemente dal genere.

Importantissimo anche il voto per le RSU del 14, 15 e 16 aprile perchè anche attraverso la contrattazione collettiva possiamo contribuire concretamente a ridurre questa disparità", conclude Rosano.