BCE, Generali Investments: attesi tre tagli nel 2025, verso tasso all'1,75%. FED più prudente

Pubblicato il 11/04/2025
Ultima modifica il 11/04/2025 alle ore 19:17
Teleborsa
"Le recenti turbolenze di mercato si sono tradotte in aspettative di tagli più aggressivi sia per la Fed sia per la BCE nel corso del 2025. Prevale, infatti, la preoccupazione sulla crescita, pur consapevoli dei rischi ancora presenti e potenzialmente aggiuntivi (dazi) sul lato inflazione". È il commento di Filippo Casagrande, head of investments di Generali Investments

"Guardando alle aspettative di mercato, la Fed dovrebbe tagliare i tassi 3,5 volte da qui a fine anno, un taglio scontato in più rispetto ad un mese fa. Per quanto riguarda la BCE, l’aspettativa attualmente è di 3 tagli, con un tasso sui depositi che scenderebbe in area 1,75% dall’attuale 2,50%. Anche in questo caso si parla di (almeno) un taglio scontato in più rispetto alle aspettative di un mese fa", ha sottolineato l'analista.

"Sebbene queste aspettative siano piuttosto aggressive, è bene anche capire quella che è la comunicazione delle banche centrali stesse sulle prossime mosse. E qui appare evidente la prudenza della Fed, che resiste alle pressioni del Presidente Trump per avere tagli immediati – ha fatto notare Casagrande –. La Fed, nel meeting di marzo, ha infatti rivisto al rialzo le stime di inflazione e peggiorato le prospettive di crescita, indicando la non urgenza nel modificare l’attuale livello di tassi per il momento. Una decisione importante che però è stata presa è quella sul Quantitative Tightening, con un ulteriore taglio (tapering) nel ritmo di riduzione dei Treasury (da 25 a 5 miliardi al mese). Continua invece la riduzione di 35 miliardi al mese per le Mortgage Backed Securities".

"La BCE appare più aperta rispetto alla Fed nel proseguire il ciclo di tagli e le recenti turbolenze sui dazi hanno fatto aumentare la probabilità un ulteriore taglio di 25 punti base già ad aprile. La BCE sembra più fiduciosa nella traiettoria di discesa dell’inflazione, anche se va detto che l’annuncio di politiche fiscali espansive in Germania potrebbe avere un impatto sul tasso termine di questo ciclo di accomodamento della politica monetaria", ha sottolineato l'analista di Generali Investments.