TUF, Freni (MEF): guardare oltre la politica, possibile mettere in discussione soglie OPA

Pubblicato il 10/04/2025
Ultima modifica il 10/04/2025 alle ore 20:21
Teleborsa
"In questo anno e mezzo di lavoro per la riforma del Testo Unico della Finanza abbiamo saputo valorizzare la differenza tra politica e politiche". E' quanto affermato dal Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze Federico Freni al convegno "Metamorfosi del mercato finanziario italiano e princìpi di una riforma" presso l’Università Roma Tre.

"La politica nel settore finanziario ha sempre avuto una visione incapace di guardare oltre la contingenza del momento - ha spiegato Freni - Le politiche hanno la caratteristica di guardare oltre".

Il sottosegretario al MEF ha poi ricompreso nell'ambito della "politica" la volontà di "concentrare l’attenzione sulla lista del consiglio" e la riforma della soglia delle OPA, sebbene "siamo l’unico paese d’Europa che ha una soglia differente". "Non credo sarebbe così dirompente mettere in discussione le attuali soglie OPA, - ha affermato - perché il nostro lavoro ha sempre guardato e continuerà a guardare le politiche, non le strette contingenze dell’oggi".

Freni ha anticipato che il primo dei decreti attuativi sarà portato in Consiglio dei ministri entro i primi di agosto e che entro l’anno saranno portati in CdM tutti i decreti attuativi. "Logliamo consentire alle società neo quotate di avere una governance più snella, più flessibile e più operativa, - ha sottolineato - di quotarsi più velocemente, di accedere alle funzioni di vigilanza più facilmente".

Freni ha anche anticipato "ci sarà l’eliminazione del doppio binario: l’illecito amministrativo non sarà più reato. La chiave di volta di questo progetto di riforma è la perfetta commistione tra portato giuridico ed esigenze del mercato. Questo è uno dei rarissimi casi in cui di fronte ad un processo di riforma complessivo non si potrà dire che è un progetto di giuristi che però non funziona e va contro le esigenze del mercato. Mi piacerebbe che questo non fosse il testo unico del mercato finanziario ma fosse il codice del mercato finanziario".

"Ho l’ambizione di poter arrivare alla codificazione perché un lavoro che si chiama codice ha una solidità e una stabilità, anche rispetto al mercato, che un testo unico non ha", ha concluso.