"In questo anno e mezzo di lavoro per la
riforma del Testo Unico della Finanza abbiamo saputo valorizzare la
differenza tra politica e politiche". E' quanto affermato dal Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze
Federico Freni al convegno "Metamorfosi del mercato finanziario italiano e princìpi di una riforma" presso l’Università Roma Tre.
"La
politica nel settore finanziario ha sempre avuto una visione
incapace di guardare oltre la contingenza del momento - ha spiegato Freni - Le
politiche hanno la caratteristica di
guardare oltre".
Il sottosegretario al MEF ha poi ricompreso nell'ambito della
"politica" la volontà di "concentrare l’attenzione sulla
lista del consiglio" e la riforma della
soglia delle OPA, sebbene "siamo l’unico paese d’Europa che ha una soglia differente". "Non credo sarebbe così dirompente
mettere in discussione le attuali soglie OPA, - ha affermato - perché il nostro lavoro ha sempre guardato e continuerà a guardare le politiche, non le strette contingenze dell’oggi".
Freni ha anticipato che il
primo dei decreti attuativi sarà portato in Consiglio dei ministri
entro i primi di agosto e che entro l’anno saranno portati in CdM
tutti i decreti attuativi. "Logliamo consentire alle società neo quotate di avere una governance più snella, più flessibile e più operativa, - ha sottolineato - di quotarsi più velocemente, di accedere alle funzioni di vigilanza più facilmente".
Freni ha anche anticipato "ci sarà
l’eliminazione del doppio binario: l’illecito amministrativo non sarà più reato. La chiave di volta di questo progetto di riforma è la perfetta commistione tra portato giuridico ed esigenze del mercato. Questo è uno dei rarissimi casi in cui di fronte ad un
processo di riforma complessivo non si potrà dire che è un progetto di giuristi che però non funziona e va contro le esigenze del mercato. Mi piacerebbe che questo non fosse il testo unico del mercato finanziario ma fosse il
codice del mercato finanziario".
"Ho l’ambizione di
poter arrivare alla codificazione perché un lavoro che si chiama codice ha una solidità e una stabilità, anche rispetto al mercato, che un testo unico non ha", ha concluso.