"Siamo al lavoro
per trasformare la vision multi-molecola di Snam in una realtà concreta e operativa". Con queste parole il Director CCS project and carbon removal development di Snam
Paolo Testini è intervenuto oggi a Ravenna a OMC Med Energy a margine della presentazione del paper "Development of a CO2 pipeline transport network in the Po Valley", dedicato ai progetti per la realizzazione delle condotte necessarie a trasportare verso il sito di stoccaggio permanente situato nell’offshore ravennate la CO2 catturata dalle industrie energivore del Nord Italia, a partire dalle aree più prossime a Ravenna nei bacini industriale del ravennate e del ferrarese.
Oltre che sul trasporto via pipeline, Ravenna CCS, il progetto di cattura e stoccaggio della CO2 realizzato in JV paritetica da Eni e Snam, potrà contare anche sulla soluzione del trasporto navale, con un hub di ricezione a Ravenna, pensata per emitter del centro-Sud Italia ed, eventualmente, di altri paesi del Mediterranneo (Ravenna CCS è un PCI Europeo). E così, mentre è in corso la fase 1, con iniezioni di CO2 che dalla centrale Eni di Casalborsetti stanno già raggiungendo i giacimenti esauriti di gas situati sotto i fondali del Mar Adriatico, si guarda già avanti, affrontando il tema delle opere infrastrutturali essenziali alla fase 2, quella cioè aperta alle industrie cosiddette "hard to abate" da allacciare a una rete di trasporto che possa portare a destinazione la CO2 derivante dai loro processi.
"Per disegnare la rete nel modo migliore – ha spiegato Testini –
stiamo tenendo conto di diversi fattori, dalla dislocazione dei distretti industriali alle diverse possibilità offerte da tracciati di pipeline più o meno ramificati. Una parte di questi progetti è ancora in fase di studio, ma per il primo nucleo abbiamo già avviato i necessari procedimenti autorizzativi".
Incoraggianti, nel frattempo, i segnali che arrivano dalle indagini di mercato effettuate: "Nel 2024 abbiamo raccolto – prosegue ancora Testini - manifestazioni di interesse non vincolante da parte di oltre 60 aziende, per un totale di più di 170 siti industriali in Italia fra esistenti e programmati. I volumi di CO2 per cui è stato espresso interesse al trasporto e stoccaggio a Ravenna CCS sono pari a 27 Mtpa al 2030 e di 34 Mtpa al 2040, a dimostrazione del fatto che RavennaCCS, con una capacità di 4 e 16 Mtpa rispettivamente entro e oltre il 2030, è supportato da una forte domanda." Oltre l’ottimismo, del resto, c’è anche e soprattutto tanto lavoro: "
Stiamo anticipando investimenti importanti – conclude infatti Testini - per creare condizioni di sistema funzionali alla traiettoria di transizione. Chiaramente, rimaniamo in attesa della definizione del quadro normativo e regolatorio in capo al Mase, che definirà il perimetro esatto dentro al quale potremo e dovremo muoverci. Lato nostro, faremo in modo di farci trovare pronti."