Vino, rapporto Enpaia-Censis: "Cresce il consumo interno ma dazi USA minacciano il settore"

Gli Stati Uniti sono il principale mercato di sbocco con un export di vino pari a 1,9 miliardi di euro
Pubblicato il 07/04/2025
Ultima modifica il 07/04/2025 alle ore 15:41
Teleborsa
Il consumo di vino in Italia e` aumentato dal 55% al 58,9% tra il 2013 e il 2023, a dimostrazione del fatto che resta una costante nella vita quotidiana degli italiani. Uno dei simboli della cultura, dell'identita` e dello stile di vita italiano, che si intreccia con la tradizione gastronomica del nostro Paese, nel corso degli anni e` diventato un vero e proprio ambasciatore del Made in Italy e un pilastro per la nostra economia ma rischia di essere sommerso dall'onda dei dazi Usa. E` quanto emerge dal primo Report Enpaia-Censis 2025.

Per quanto riguarda l'export, il vino italiano ha registrato un'impennata negli ultimi vent'anni. Le esportazioni, infatti, sono passate da 2,9 miliardi di euro nel 2003 a 8,1 miliardi di euro nel 2023, mentre la quota sul totale esportazioni e` cresciuta dall'1,01% nel 2004 all'1,30% nel 2024, con gli Stati Uniti che si confermano come il principale mercato di sbocco. Nonostante la recente politica dei dazi imposta dagli Usa, l'italianita` del vino rimane un valore irrinunciabile per il 79,4% degli italiani, che considerano la lotta contro i dazi una priorita` assoluta.

Rapporto Enpaia-Censis: i numeri dell'export

La graduatoria dei Paesi di destinazione segnala che gli Stati Uniti sono il principale mercato di sbocco con un export di vino pari a 1,9 miliardi di euro con un balzo decennale tra 2014 e 2024 del +72,4%. Seguono rispettivamente la Germania con 1,2 miliardi di euro (+21,4% nel 2014-2024), il Regno Unito con 851 milioni di euro (+29,3% nei dieci anni trascorsi) e il Canada con 448 milioni di euro e +62,3% dal 2014 al 2024. Gli statunitensi comprano italiano molto piu` di quanto gli italiani comprano americano. Dai dati emerge la rilevanza dell'export di vino da uve per l'economia italiana e, al contempo, come la matrice import-export italo-americana sia complessivamente segnata da un'articolazione di prodotti in cui visibilmente il consumatore americano e` essenziale per talune produzioni italiane, vino incluso. La lotta ai dazi – rileva il rapporto – non potra` diventare una sorta di braccio di ferro isolato tra Italia e Stati Uniti, per il semplice motivo che non ci sono le condizioni di base, visto il quadro basico di quel che l'Italia importa e quel che esporta verso quel mercato. Colpisce per il vino come nel decennio 2014-2024, mentre cresceva il mercato americano come destinazione, si riduceva il peso relativo dei mercato di numerosi paesi europei e anche della Cina e del Giappone.

Rapporto Enpaia-Censis: gli italiani scoprono il turismo enogastronomico tra vigneti e tradizioni

Le attivita` legate alla produzione e al consumo del vino contribuiscono a costruire un'offerta di esperienze che coinvolge diversi attori. Il vino, dunque, si presenta non solo come prodotto, ma come una vera e propria esperienza culturale. In questo contesto, il 73,8% degli italiani dichiara di apprezzare gite nei territori vinicoli, visite in cantine e degustazioni, a conferma che il vino e` una chiave d'accesso a un turismo esperienziale che unisce cultura, natura e piacere. Interessante e` anche l'aspetto democratico di queste esperienze, apprezzate a tutti i livelli di reddito: il 75% degli italiani con redditi piu` bassi, il 75,4% della fascia medio-bassa, il 70,2% di quelli con redditi medio-alti e il 74,1% degli alti. In questo scenario, il ruolo degli operatori della filiera del vino, dalla produzione agli esercizi pubblici, e` fondamentale. L'impegno nel costruire pacchetti esperienziali che potenziano l'attrattivita` del vino e rispondono ai desideri dei consumatori e` la chiave per garantire un'offerta capace di rispondere ai bisogni vitali degli italiani, rendendo il vino un'esperienza indimenticabile, capace di arricchire il presente e valorizzare il patrimonio culturale e naturale del nostro Paese.

Vinitaly, Rapporto Enpaia-Censis: vino ambasciatore dell'italianita` e motore economico per l'Italia

L'italianita`, simbolo di qualita` e bellezza, continua a rappresentare un valore fondamentale per l'economia del Paese. Il marchio Made in Italy e` sinonimo di eccellenza in tutto il mondo, particolarmente nel settore enogastronomico, dove il vino si distingue come uno degli ambasciatori piu` potenti della nostra cultura. Il 90,9% degli italiani concorda sul fatto che il vino italiano contribuisca a migliorare l'immagine dell'Italia all'estero, mentre l'86% crede che il rapporto degli italiani con il vino sia un elemento distintivo del nostro Paese. Inoltre, l'89,3% riconosce l'importanza economica del vino, vedendolo come un motore per la creazione di occupazione, l'attrazione di turisti e la generazione di ricchezza nelle aree di produzione. Spesso il consumo di vino viene associato a eccessi e problematiche legate, tra cui incidenti gli stradali, che ne distorcono l'immagine. Tuttavia, i dati della ricerca rivelano un quadro ben diverso per gli italiani, dove il consumo di vino e` improntato su responsabilita` e una forte attenzione alla qualita`. Secondo l'Osservatorio Enpaia-Censis, l'80,2% degli italiani preferisce ridurre le quantita` di vino consumato, optando per una selezione di alta qualita`. Questo modello di consumo, che si distingue dai comportamenti piu` problematici osservati in altri Paesi europei, testimonia una forte maturita` sociale e culturale, in cui l'acquisto di vini pregiati non e` esclusivo di chi ha un alto reddito, ma diventa una scelta trasversale. Infatti, il 75% delle persone con reddito basso e l'82,4% delle persone con reddito alto, condividono la stessa preferenza: bere meno, ma meglio. Il dato che emerge con maggiore chiarezza e` che ben il 90,1% degli italiani ritiene possibile bere vino in modo responsabile, senza ricorrere agli eccessi. Questo principio non e` limitato ad una classe sociale o culturale specifica, ma e` radicato in tutte le fasce di reddito e livelli di istruzione.