"Per capire davvero l’impatto dei dazi, sarà fondamentale osservare l’elasticità tra domanda e offerta in relazione ai prezzi finali. I
dazi preoccupano, ma vanno affrontati con razionalità e con la giusta strategia". E' quanto affermato da
Matteo Zoppas, Presidente dell'ICE - Agenzia per il Commercio Estero, in occasione di Vinitaly.
"In un primo momento, prima che i dazi venissero effettivamente applicati - ha ricordato - negli Stati Uniti in molti casi si è registrata una corsa agli acquisti. Quando la modalità di applicazione era ancora dubbia, c’è stato un forte rallentamento non sapendo su chi sarebbe gravato l’onere delle merci in trasporto rispetto al prezzo contrattato. Ora che sappiamo quando e come saranno applicati gli ordini si stanno sbloccando", ha spiegato Zoppas, sottolineando "
il nostro governo sta lavorando con determinazione: la Premier Meloni ha rapporti solidi con l’amministrazione americana, il Ministro Tajani ha una collaudata esperienza nelle dinamiche di negoziazione europee, il Ministro Urso sta lavorando per rafforzare la competitività delle nostre imprese, e il Ministro Lollobrigida è costantemente al fianco del settore agricolo per sostenerlo concretamente.
Il Presidente dell'ICE ha poi aggiunto
"per prima cosa è necessario informare correttamente i molti imprenditori che non hanno ancora chiaro il quadro normativo – c’è chi pensa che i dazi valgano per tutte le categorie, o che si applichino anche alle merci già in transito. Per questo come ICE abbiamo predisposto una Nota di primo orientamento con il link ai riferimenti normativi, già scaricabile dal sito dell’Agenzia, e stiamo lavorando per offrire alle aziende ulteriori strumenti operativi chiari".
"
Come ICE ci stiamo muovendo sul fronte dei mercati a più alto potenziale: iniziative come Vinitaly in
Cina, Brasile e Balcani, Wine to Asia, Wine Vision e I Love Italian Wines sono una opportunità per aumentare la pressione commerciale. Sono strumenti costruiti in anni di lavoro e pronti ad accelerare, proprio ora che servono più che mai per ridurre gli effetti negativi dei dazi. Per esempio, con
Wine Vision Open Balcans abbiamo registrato, grazie a queste attività, un
+50% nelle vendite del vino italiano in quei mercati in soli tre anni. - ha proseguito Zoppas - Sicuramente
non possiamo fare a meno del mercato americano: vale oltre 1,2 miliardi di euro e ha un’enorme influenza sugli altri mercati globali. È fondamentale esserci. Con
Vinitaly Chicago abbiamo creato, in appena tre anni, la più grande fiera del vino italiano negli Stati Uniti, con 600 aziende e 1.800 etichette. Se alcuni buyer non vengono da noi, allora
andiamo noi da loro, portando l’eccellenza italiana nel cuore del loro mercato".