Azimut critica Assogestioni su lista, Giuliani: non c'è bisogno di tensioni in CdA

Pubblicato il 07/04/2025
Ultima modifica il 07/04/2025 alle ore 11:18
Teleborsa
Netta presa di posizione di Azimut, gruppo attivo nel risparmio gestito e incluso nel FTSE MIB, dopo che Assogestioni ha presentato una lista composta da 4 nomi per il rinnovo del consiglio di amministrazione, puntando a diventare maggioranza in assemblea (poiché lo stato di Azimut prevede un solo posto per le minoranze).

Facendo notare che negli ultimi 30 anni Azimut ha generato per i propri clienti un rendimento superiore del 34% (al netto dei costi) rispetto alla media dei concorrenti e che nei circa 20 anni dalla quotazione ha fatto guadagnare ai suoi azionisti 15 volte il capitale investito, la società afferma che non votare la lista per il rinnovo del CdA di Azimut presentata dal Patto di Sindacato di circa 2.000 consulenti, dipendenti e manager che lavorano in Azimut "vuole dire non apprezzare quanto numericamente è stato rappresentato sopra, mortificando gli autori, che con passione e dedizione hanno contributo a realizzarlo".

"Non credo che, in generale, ma in particolare in un momento come questo, le società abbiano bisogno di tensioni all'interno dei CdA - afferma Pietro Giuliani, presidente e fondatore di Azimut - La lista presentata da Assogestioni, per quanto riportato da organi di stampa, sembra essere una vendetta causata dall'uscita dall'associazione delle società appartenenti al Gruppo Azimut di alcuni anni fa. Il non rispetto dello Statuto della società, che assegna all'eventuale lista di minoranza un posto di consigliere in seno al CdA, ma la presentazione di una lista di quattro consiglieri che potrebbero essere eletti solo se la lista ottenesse la maggioranza dei voti in Assemblea, avvalora questa tesi".

"Con l'1,7% del capitale raccolto dai pochi associati resisi disponibili ad una brutta azione come questa, si sta cercando di attuare ciò che, in politica, vengono definiti "giochi di palazzo", dove si vuole esprimere il 40% del CdA con appena l'1,7% del capitale - ha aggiunto - Confido che il 98,3% del capitale della società che ancora ho l'onore di presiedere, e che tutti coloro che possano influenzare il suo voto, non si distraggano e non sottovalutino l'importanza di dare fiducia, votando la lista del CdA presentata da oltre 2,000 colleghi che lavorano nella società. Questi colleghi che rappresentano circa il 22% del capitale, risulterebbero demotivati e confusi dal vedere prevalere in Assemblea una lista di persone, rappresentanti l'1,7% del capitale, presentata da un'associazione alla quale, anche alla luce di questi comportamenti, abbiamo la fortuna di non appartenere più. Concludo affermando che difficilmente riuscirei a non tenere conto di quello che considererei un gesto di sfiducia da parte della maggioranza degli azionisti".