Urso incontra l’industria agroalimentare: "Cautela nel rispondere ai dazi con altre tariffe"

In vista della Giornata Nazionale del Made in Italy (#giornatamadeinitaly2025), che si terrà il 15 aprile si è parlato di dazi, commercio, export e prospettive
Pubblicato il 02/04/2025
Ultima modifica il 02/04/2025 alle ore 17:51
Teleborsa
Il Ministro Urso a confronto con i rappresentanti dell’industria agroalimentare italiana. L'ncontro si è svolto presso la sede dell’Unione Parmense degli Industriali (U.P.I.), a Parma, in vista della Giornata Nazionale del Made in Italy (#giornatamadeinitaly2025), che si terrà il 15 aprile.

Preoccupazioni sono state espresse dagli imprenditori dell'agroalimentare per l’introduzione dei dazi americani e per il loro impatto sul commercio, sull’export tricolore e la promozione del Made in Italy, la competitività dell’industria e la crescente rilevanza della transizione ecologica della filiera (Green & Tech).

"L'incontro di oggi è particolarmente significativo in vista della Giornata Nazionale del Made in Italy, che abbiamo istituito per celebrare il genio italiano. Identità e innovazione sono i due asset strategici a cui aggiungo internazionalizzazione. Alle tradizionali caratteristiche del nostro prodotto, bello, buono e ben fatto va aggiunta anche la sostenibilità per affrontare al meglio le numerose sfide sul piano globale", ha affermato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.


"L'agroalimentare è un settore trainante, che ci ha fatto diventare grandi nel mondo. - ha sottolineato il Ministro - Oggi siamo il quarto Paese esportatore proprio grazie all'alimentazione e anche alla farmaceutica. Siamo un grande attore e possiamo esserlo sempre più nel futuro".

Parlando del tema caldo del giorno, i dazi imposti da Trump, Urso ha riconosciuto che oggi "siamo in una nuova fase" ed "occorre affrontare la realtà in considerazione anche dei dazi". "Si tratta - ha ribadito - di una materia che rientra nella competenza europea, pertanto, chiederemo cautela nel reagire ai dazi con altri dazi, per evitare un impatto negativo che colpirebbe fortemente un Paese come il nostro. Ragioniamo con responsabilità per utilizzare misure più efficaci nel convincere gli Stati Uniti a cambiare o ridurre le minacce daziarie. È opportuno accelerare la stipulazione di accordi bilaterali di libero scambio per accompagnare le nostre imprese in nuovi mercati in crescita nell'area indopacifica, puntando anche all'Africa e all'America Latina. Vanno, infine, previste misure compensative per i settori più esposti, e, soprattutto, bisogna puntare su una nuova politica industriale che tuteli il mercato interno".

"Nel 2024 i nostri lavoratori hanno recuperato il potere d'acquisto sia perché l'inflazione è diminuita, sia perché si sono firmati numerosi contratti collettivi nazionali. È stato un anno di svolta - ha detto il titolare del MIMIT - in cui è cresciuta anche la produttività e gli investimenti esteri nel nostro Paese. Inoltre, abbiamo insediato il tavolo sull'agroindustria nell'ottica di favorire una visione di sistema indispensabile per il rilancio e la tutela del comparto".

Urso ha parlato infine del Nutriscore, affermando che il Governo è "in prima fila" per contrastare "uno strumento che danneggia le eccellenze Made in Italy".

Dal canto suo, Paolo Mascarino, Presidente di Federalimentare, ha concordato "la giornata odierna riveste una importanza strategica per il mondo dell’industria agroalimentare e per le nostre filiere. La presenza del ministro Urso testimonia la vicinanza del Governo al mondo dell’industria agroalimentare e questo rappresenta un elemento di grande fiducia e di attenzione".

"Il Made in Italy identifica l'italianità nel mondo, è uno dei migliori ambasciatori all’estero per qualità, sicurezza e sostenibilità dei prodotti com’è dimostrato dai dati dell’export, che nell’ultimo anno è cresciuto dell’8,6%. Tuttavia, le fibrillazioni che arrivano da Occidente e da Oriente ci spingono a riflettere su quali strategie dovremo adottare per restare competitivi e per continuare a incidere positivamente sul PIL nazionale. Come industria abbiamo bisogno di certezze per poter programmare gli investimenti, e di politiche nazionali e comunitarie che ci proteggano".

"L’eventuale applicazione dei dazi americani al nostro export ci preoccupa. - ha ammesso il Presidente di Federalimentare - Ulteriore elemento che ci preoccupa è la Sugar Tax. Per noi è fondamentale che l’introduzione della tassa venga prorogata almeno di un anno ma auspichiamo che nel corso della legislatura, e nelle future Leggi di Bilancio, si possano trovare le coperture finanziarie strutturali per eliminarla definitivamente".

Il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna, Annalisa Sassi ha affermato che "il settore agroalimentare rappresenta uno degli elementi portanti del Made in Italy ed è asset fondamentale della competitività dell’industria italiana nel mondo. Il commercio estero gioca un ruolo centrale: occorre una politica industriale che utilizzi in modo sinergico tutti gli strumenti per mettere le imprese nelle migliori condizioni di continuare a investire ed esportare, dagli accordi commerciali alla promozione sino alle infrastrutture strategiche".

Per Gabriele Buia, Presidente Unione Parmense degli Industriali, "con oltre mille imprese e 15mila dipendenti, un fatturato di 9,2 miliardi di euro e un valore delle esportazioni pari al 5% del totale nazionale, il comparto alimentare parmense rappresenta un unicum nel panorama italiano per qualità, diversificazione e apprezzamento dei suoi tanti prodotti sulle tavole di tutto il mondo".

Tra gli altri, hanno preso parte all’incontro: Michele de Pascale, Presidente della Regione Emilia-Romagna; Michele Guerra, Sindaco di Parma; Paolo Barilla, Presidente Unione Italiana Food; Lorenzo Beretta, Presidente Assica; Riccardo Cassetta; Vicepresidente Federalimentare, past President Assitol; Francesco Mutti, Presidente Centromarca, Vicepresidente Vicario Anicav e Paolo Zanetti, Presidente Assolatte.