Bes dei territori, Istat: in Liguria livelli elevati di benessere rispetto al complesso delle province italiane

Pubblicato il 19/03/2025
Ultima modifica il 19/03/2025 alle ore 13:30
Teleborsa
La Liguria presenta livelli elevati di benessere rispetto al complesso delle province italiane valutate sugli 11 domini del Bes dei territori. Infatti, considerando le distribuzioni di 64 indicatori provinciali in 5 classi di benessere relativo (bassa, medio-bassa, media, medio-alta e alta) nell'ultimo anno disponibile, il 42,5 per cento delle misure colloca le province liguri nelle classi di benessere alta e medio-alta, mentre il 28,3 per cento le colloca nelle classi bassa e medio-bassa (gli stessi valori calcolati su tutte le province italiane sono rispettivamente del 41,8 per cento e 35,6 per cento). È quanto rileva l'Istat nella seconda edizione del report BesT della Liguria, che delinea i profili di benessere equo e sostenibile della regione – e delle rispettive province - a partire dalla lettura integrata degli indicatori del Bes dei territori (edizione 2024).

Nel confronto con le altre regioni del Nord-ovest, la Liguria mostra un profilo simile al Piemonte, ma meno brillante rispetto a Lombardia e Valle d'Aosta.

La città metropolitana di Genova presenta la quota maggiore di posizionamenti nelle due classi di benessere più alte (59,4 per cento), ma anche la minore incidenza nelle due classi di coda (15,7 per cento). Le province di Savona e La Spezia si collocano in una posizione intermedia tra Genova e Imperia, la provincia più sfavorita, con il 50,0 per cento di posizionamenti nelle classi bassa e medio-bassa e il 21,0 per cento nelle classi alta e medio-alta.

Considerando gli 11 domini del Benessere dei territori, il quadro più critico emerge per il dominio Innovazione, ricerca e creatività, dove il 50,0 per cento delle misure provinciali ricade nelle due classi inferiori di benessere e non presenta posizionamenti nella classe più alta. Gli svantaggi più significativi per questo dominio riguardano gli addetti delle imprese attive nel settore culturale che in Liguria nel 2021 rappresentano l'1,3 per cento degli addetti totali, una quota inferiore alla media nazionale (1,6 per cento) e del Nord-ovest (1,8 per cento). Questo indicatore mostra una variabilità legata alla specializzazione produttiva dei territori provinciali ed è compresa tra il massimo di Genova (1,4 per cento) e il minimo di Savona (1,1 per cento).

Punti di debolezza emergono anche per il dominio Qualità dei servizi, anch'esso con il 50,0 per cento di posizionamenti nelle due classi inferiori di benessere. Le criticità maggiori in quest'ambito riguardano l'emigrazione ospedaliera in altra regione. L'indicatore, che varia tra le province anche in funzione della localizzazione e accessibilità dei poli ospedalieri (regionali ed extraregionali), raggiunge in Liguria il 14,7 per cento nel 2022, un valore ampiamente superiore ai livelli nazionali (8,3 per cento) e del Nord-ovest (6,6 per cento). Il fenomeno è particolarmente accentuato nella provincia di La Spezia (22,8 per cento), mentre è più contenuto a Genova (10,7 per cento).

Il dominio Lavoro e conciliazione dei tempi di vita è l'ambito nel quale la Liguria e le sue province conseguono i risultati migliori, con la maggior parte delle misure che ricadono nelle classi di benessere alta e medio-alta (70,8 per cento) e nessun posizionamento nella classe bassa.

Gli indicatori sull'occupazione e la mancata partecipazione al lavoro nel 2023 risultano migliori rispetto alla media-Italia in tutte le province, in particolare a Genova dove si registrano i tassi di occupazione più elevati della regione (74,3 per cento nella fascia 20-64 anni). Si segnala invece un lieve svantaggio per il tasso di infortuni mortali e con inabilità permanente, che in Liguria è pari a 10,9 per 10 mila occupati nel 2022. Tutti i valori provinciali risultano superiori alla media-Italia (10,0 per 10 mila occupati), ad eccezione della provincia di Imperia (7,9).

Anche per il dominio Benessere economico, nessuna provincia ligure ricade nella classe di coda, ma la frequenza nelle due classi più elevate scende al 55,0 per cento. Ad eccezione della retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti, che nel 2022 in Liguria è inferiore di 256 euro rispetto alla media Italia e circa 4.381 euro più bassa della media del Nord-ovest, i valori regionali degli altri indicatori del dominio sono pari o superiori in termini di benessere al valore medio nazionale, mentre i valori provinciali risultano in generale miglioramento rispetto al 2019 in tutte le province ad eccezione di Imperia e Savona per il Tasso di ingresso in sofferenza dei prestiti bancari alle famiglie.