La Bank of Japan, al termine della riunione di politica monetaria odierna, ha deciso, con voto unanime, di
mantenere il tasso di riferimento allo 0,5%, mostrandosi
preoccupata per l'impatto dei dazi sulla sua economia profondamente vocata all'export. La decisone è
in linea con le aspettative del mercato ed era pressoché scontata, essendo in calendario subito prima della riunione della Federal Reserve, da cuoi si attende un sostanziale nulla di fatto.
"
L'economia è cresciuta moderatamente nel complesso. Le esportazioni e la produzione industriale - si legge nello statement - sono rimaste più o meno invariate. Con un trend in miglioramento negli utili aziendali, gli
investimenti fissi delle imprese hanno seguito un trend
in moderato aumento. La situazione occupazionale e di reddito è migliorata moderatamente. I
consumi privati ??hanno seguito un trend
in moderato aumento nonostante l'impatto degli aumenti dei prezzi e di altri fattori".
"Per quanto riguarda i
rischi per le prospettive - afferma la BoJ - permangono
elevate incertezze che circondano l'attività economica e i prezzi in Giappone, tra cui
l'evoluzione della situazione relativa al commercio e ad altre politiche" e "gli sviluppi nell'attività economica estera e nei prezzi", inclusi quelli delle materie prime.
"In queste circostanze, è necessario prestare la dovuta
attenzione agli sviluppi nei mercati finanziari e dei cambi e al loro impatto sull'attività economica e sui prezzi del Giappone. In particolare, con il comportamento delle aziende che di recente si è spostato maggiormente verso l'aumento di salari e prezzi, gli sviluppi del tasso di cambio hanno, rispetto al passato, maggiori probabilità di influenzare i prezzi", conclude la banca centrale giapponese.
Dopo la decisione sui tassi, lo
yen si è mostrato poco mosso sul mercato del Forex, scambiando a 149,33 rispetto al dollaro statunitense (-0,01%).