La
Germania sta prendendo in considerazione lo stanziamento di
200 miliardi di euro per finanziare un fondo di emergenza per la difesa volto a ricostruire le proprie forze armate. Il futuro cancelliere
Friedrich Merz è in trattative con i socialdemocratici (SPD) per aggirare le restrizioni sui prestiti e arrivare al voto entro il 24 marzo, prima che la nuova legislatura entri in carica.
Il futuro cancelliere ha promesso maggiori investimenti militari per contrastare le minacce russe, ma deve affrontare ostacoli politici.
Merz punta all'approvazione di un fondo speciale per le spese militari e gli aiuti all'Ucraina e ad ampliare l'attuale fondo per la difesa di 100 miliardi di euro. Ma per riuscirci il primo passo è
modificare il "freno al debito" – normativa, introdotta nel 2009 durante la crisi finanziaria globale, che ha limitato la possibilità di indebitamento della Germania, sancendo per legge costituzionale che il deficit strutturale federale non potesse superare lo 0,35% del PIL – per consentire maggiori prestiti per la difesa. Questa stessa legge si sta, infatti, rivelando un ostacolo per le riforme necessarie a sostenere gli investimenti pubblici, in particolare in settori strategici come la difesa e le infrastrutture.
Ma per modificare la Costituzione e allentare i vincoli fiscali,
Merz ha bisogno del supporto di almeno due terzi del parlamento. Una maggioranza che appare difficile da raggiungere, dato che i partiti di estrema destra (AfD) e di estrema sinistra (Linke) detengono insieme circa un terzo dei seggi e sono contrari a una maggiore spesa per la difesa, temendo che possieda un impatto negativo sulle altre spese sociali.